E vennero dei messi a informare Giosafat, dicendo: "Una gran moltitudine s’avanza contro di te dall’altra parte del mare, dalla Siria, ed è giunta a Hatsatson-Thamar", che è En-Ghedi.
"O Eterno, Dio de’ nostri padri, non sei tu l’Iddio dei cieli? e non sei tu che signoreggi su tutti i regni delle nazioni? e non hai tu nelle tue mani la forza e la potenza, in guisa che nessuno ti può resistere?
Non sei tu quegli, o Dio nostro, che cacciasti gli abitanti di questo paese d’innanzi al tuo popolo d’Israele, e lo desti per sempre alla progenie d’Abrahamo, il quale ti amò?
Quando c’incolga qualche calamità, spada, giudizio, peste o carestia, noi ci presenteremo dinanzi a questa casa e dinanzi a te, poiché il tuo nome è in questa casa; e a te grideremo nella nostra tribolazione, e tu ci udrai e ci salverai.
Ed ora ecco che i figliuoli d’Ammon e di Moab e quei del monte di Seir, nelle terre dei quali non permettesti ad Israele d’entrare quando veniva dal paese d’Egitto, ed egli li lasciò da parte e non li distrusse,
O Dio nostro, non farai tu giudizio di costoro? Poiché noi siamo senza forza, di fronte a questa gran moltitudine che s’avanza contro di noi; e non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su te!"
Allora lo spirito dell’Eterno investì in mezzo alla raunanza Jahaziel, figliuolo di Zaccaria, figliuolo di Benaia, figliuolo di Jeiel, figliuolo di Mattania, il Levita, di tra i figliuoli d’Asaf.
E Jahaziel disse: "Porgete orecchio, voi tutti di Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme, e tu, o re Giosafat! Così vi dice l’Eterno: Non temete e non vi sgomentate a motivo di questa gran moltitudine; poiché questa non è battaglia vostra, ma di Dio.
Domani, scendete contro di loro; eccoli che vengon su per la salita di Tsits, e voi li troverete all’estremità della valle, dirimpetto al deserto di Jeruel.
Questa battaglia non l’avete a combatter voi: presentatevi, tenetevi fermi, e vedrete la liberazione che l’Eterno vi darà. O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non vi sgomentate; domani, uscite contro di loro, e l’Eterno sarà con voi".
La mattina seguente si levarono di buon’ora, e si misero in cammino verso il deserto di Tekoa; e come si mettevano in cammino, Giosafat, stando in piedi, disse: "Ascoltatemi, o Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme! Credete nell’Eterno, ch’è l’Iddio vostro, e sarete al sicuro; credete ai suoi profeti, e trionferete!"
E dopo aver tenuto consiglio col popolo, stabilì dei cantori che, vestiti in santa magnificenza, cantassero le lodi dell’Eterno, e camminando alla testa dell’esercito, dicessero: "Celebrate l’Eterno, perché la sua benignità dura in perpetuo!"
E com’essi cominciavano i canti di gioia e di lode, l’Eterno tese un’imboscata contro i figliuoli di Ammon e di Moab e contro quelli del monte Seir ch’eran venuti contro Giuda; e rimasero sconfitti.
I figliuoli di Ammon e di Moab assalirono gli abitanti del monte di Seir per votarli allo sterminio e distruggerli; e quand’ebbero annientati gli abitanti di Seir, si diedero a distruggersi a vicenda.
E quando que’ di Giuda furon giunti sull’altura donde si scorge il deserto, volsero lo sguardo verso la moltitudine, ed ecco i cadaveri che giacevano a terra; nessuno era scampato.
Allora Giosafat e la sua gente andarono a far bottino delle loro spoglie; e fra i cadaveri trovarono abbondanza di ricchezze, di vesti e di oggetti preziosi; e se ne appropriarono più che ne potessero portare; tre giorni misero a portar via il bottino, tant’era copioso.
Il quarto giorno si radunarono nella Valle di Benedizione, dove benedissero l’Eterno; per questo, quel luogo è stato chiamato Valle di Benedizione fino al dì d’oggi.
Tutti gli uomini di Giuda e di Gerusalemme, con a capo Giosafat, partirono con gioia per tornare a Gerusalemme, perché l’Eterno li avea ricolmi d’allegrezza, liberandoli dai loro nemici.
Così Giosafat regnò sopra Giuda. Avea trentacinque anni quando cominciò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme; e il nome di sua madre era Azuba, figliuola di Scilhi.
Or il rimanente delle azioni di Giosafat, le prime e le ultime, si trovano scritte nella Storia di Jehu, figliuolo di Hanani, inserta nel libro dei re d’Israele.
Allora Eliezer, figliuolo di Dodava da Maresha, profetizzò contro Giosafat, dicendo: "Perché ti sei associato con Achazia, l’Eterno ha disperse le opere tue". E le navi furono infrante, e non poterono fare il viaggio di Tarsis.