Io adunerò tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme, e la città sarà presa, le case saranno saccheggiate, e le donne violate; la metà della città andrà in cattività, ma il resto del popolo non sarà sterminato dalla città.
I suoi piedi si poseranno in quel giorno sul monte degli Ulivi ch’è dirimpetto a Gerusalemme a levante, e il monte degli Ulivi si spaccherà per il mezzo, da levante a ponente, sì da formare una gran valle, e metà del monte si ritirerà verso settentrione, e l’altra metà verso mezzogiorno.
E voi fuggirete per la valle de’ miei monti, poiché la valle de’ monti s’estenderà fino ad Atsal; fuggirete, come fuggiste davanti al terremoto ai giorni di Uzzia, re di Giuda; e l’Eterno, il mio Dio, verrà, e tutti i suoi santi con lui.
E in quel giorno avverrà che delle acque vive usciranno da Gerusalemme; metà delle quali volgerà verso il mare orientale, e metà verso il mare occidentale, tanto d’estate quanto d’inverno.
Tutto il paese sarà mutato in pianura da Gheba a Rimmon a mezzogiorno di Gerusalemme; e Gerusalemme sarà innalzata e abitata nel suo luogo, dalla porta di Beniamino al luogo della prima porta, la porta degli angoli, e dalla torre di Hananeel agli strettoi del re.
E questa sarà la piaga con la quale l’Eterno colpirà tutti i popoli che avran mosso guerra a Gerusalemme: la loro carne si consumerà mentre stanno in piedi, gli occhi si struggeranno loro nelle orbite, la lor lingua si consumerà nella lor bocca.
E avverrà in quel giorno che vi sarà tra loro un gran tumulto prodotto dall’Eterno; ognun d’essi afferrerà la mano dell’altro, e la mano dell’uno si leverà contro la mano dell’altro.
E Giuda stesso combatterà contro Gerusalemme; e le ricchezze di tutte le nazioni all’intorno saranno ammassate: oro, argento, vesti in grande abbondanza.
E avverrà che tutti quelli che saran rimasti di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme, saliranno d’anno in anno a prostrarsi davanti al Re, all’Eterno degli eserciti, e a celebrare la festa delle Capanne.
E quanto a quelli delle famiglie della terra che non saliranno a Gerusalemme per prostrarsi davanti al re, all’Eterno degli eserciti, non cadrà pioggia su loro.
E se la famiglia d’Egitto non sale e non viene, neppur su lei ne cadrà; sarà colpita dalla piaga con cui l’Eterno colpirà le nazioni che non saliranno a celebrare le festa delle Capanne.
Ogni caldaia in Gerusalemme ed in Giuda sarà consacrata all’Eterno degli eserciti; tutti quelli che offriranno sacrifizi ne verranno a prendere per cuocervi le carni; e in quel giorno non vi saran più Cananei nella casa dell’Eterno degli eserciti.